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Ha sperimentato l’uso di
patch omologhi ed eterologhi nella correzione dei difetti a clessidra del pene, conseguenti a malattia di La
Peyronie.
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impianti protesici penieni, prevalentemente
tricomponenti.
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interventi di correzione di ipospadia tra cui
penoscrotale, con tecnica di
Dukett.
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interventi di scleroembolizzazione percutanea di varicocele, prevalentemente con accesso transfemorale
dx.
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allungamenti penieni con sezione del legamento sospensore del pene e tre con liposuzione del grasso
sovrapubico.
È aiuto da circa 8 anni su grossa chirurgia urologica addominale, primo operatore su chirurgia urologica di media entità e su chirurgia endoscopica.
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